Il corpo di volontari guidato da Garibaldi libera una parte della Lombardia; 23 aprile, l’impero austriaco dà un ultimatum al Piemonte, offrendo a Cavour l’occasione per dichiarare la guerra, così come prevedeva il trattato con la Francia; 26 aprile, Cavour respinge l’ultimatum austriaco; 27 aprile, Leopoldo, Granduca della Toscana, è costretto da una rivolta popolare ad abbondanare il paese; il barone Ricasoli chiede l’annessione al Piemonte; 29 aprile, l’Austria dichiara guerra al Piemonte; 1° maggio, la duchessa Maria Luisa di Parma lascia il paese, il governo è retto da una giunta, che viene esautorata dall'esercito; Maria Luisa torna sul trono, ma il 9 giugno è costretta a fuggire di nuovo; 3 maggio, Napoleone III dichiara guerra all’Austria; 22 maggio, muore Ferdinando II, re delle Due Sicilie; 4 giugno, l’esercito franco-piemontese sconfigge gli austriaci a Magenta; 8 giugno, l’esercito franco-piemontese entra a Milano; 9 giugno, a Parma la duchessa Maria Luisa viene spodestata, al suo posto viene nominato un governo guidato da Diodato Pallieri; 11 giugno, Francesco, duca di Modena, è costretto a fuggire. Formazione di un governo filo-piemontese guidato da Luigi Farini; 11-12 giugno, sotto l'egida della “Società Nazionale”, scoppiano a Bologna moti unionisti che presto si estendono anche ai territori pontifici. L’esercito papale reprime la rivolta nelle Marche e in Umbria. Forte reazione clericale in Francia, l'episodio preoccupa Napoleone III; 24 giugno, i francesi e i piemontesi riportano una completa vittoria sull’Austria a Solferino; luglio, scoppia una rivolta in Romagna, si forma una lega militare che riunisce la Romagna, la Toscana, Roma e Modena; l'alleanza ostacola l’intervento delle truppe papali; 11 luglio, Francesco IV, principe di Modena, è costretto ad abbondonare il paese; 11 luglio, armistizio con l’Austria firmato a Villafranca dai francesi e dai piemontesi. La Lombardia, ad eccezione di Mantova, diventa un possedimento del regno di Piemonte, mentre Venezia rimane all’Austria. In seguito a questi accordi, considerati un fallimento della politica piemontese, Cavour presenta le dimissioni; la formazione del nuovo governo è affidata a La Marmora; 16 luglio, risposta dell'imperatore a tutte le nazionialità della monarchia austriaca con cui si valutano le conseguenze della guerra con la Francia e l’Italia e i cambiamenti dell’apparato amministrativo e giudiziario; 20 luglio, convenzione di mutuo soccorso materiale e militare stipulata fra i rappresentanti del Direttorio Nazionale Ungherese e i rappresentanti del principe rumeno Cuza, valida solo in caso di rivolta ungherese contro gli Asburgo; 7 agosto, l’assemblea della Toscana dichiara decaduto il duca Leopoldo e approva l’unione con il Piemonte (il 14 agosto, allo stesso modo si procederà all'annessione di Parma); 8 agosto, nonostante la condanna morte promulgata dagli austriaci, Mazzini, in incognito a Firenze, appoggia la liberazione del Centro Italia e una spedizione in Sicilia. A settembre, nel timore di un nuovo arresto riparerà in Svizzera; 15 agosto, in Francia, amnistia generale di tutti i detenuti politici; 6 settembre, a Bologna un'assemblea dichiara decaduto il potere papale e sancisce l’unione con il Piemonte; novembre, la Romagna, Toscana, Parma e Modena accettano la reggenza del principe de Carignan, cugino del re Vittorio Emanuele II, ennesima affermazione dell'intenzione di unirsi al Piemonte; 10 novembre, in base agli accordi preliminari di Villafranca, a Zurigo è firmato il trattato di pace fra il Piemonte, la Francia e l’Austria. Il Piemonte ridimensiona le sue pretese territoriali, mentre l’Austria rinuncia alla Lombardia, ad eccezione di Mantova e Peschiera, a vantaggio della Francia, che le restituisce al Piemonte
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Ai cattolici dei Principati Rumeni sono accordati diritti economici e politici; 17 gennaio (5 gennaio, secondo il vecchio calendario), il colonnello Alexandru Ioan Cuza è eletto, all’unanimità dall’Assemblea elettiva, principe della Moldavia; 5 febbraio (24 gennaiosecondo il vecchio calendario), Cuza è eletto dall’Assemblea elettiva, principe della Muntenia; in tal modo si realizza, di fatto, l’unione dei Principati; 1859-1962, Al. I. Cuza prende una serie di misure legislative al fine di rendere più forte l’Unione: unificazione dei servizi doganali, postali e telegrafici; adozione di una moneta unica, adozione dello stemma dei Principati Uniti, unificazione dell’esercito, dello stato maggiore unico, del ministrero della guerra ecc.; marzo, a Costantinopoli si riconosce un'unica rappresentanza rumena; 29 marzo, viene stipulata una convenzione fra i rappresentanti dell’esilio ungherese e il principe Cuza, che prevede l’intervento rumeno in aiuto delle forsze rivoluzionarie ungheresi e serbe e prefigura una futura confederazione statale che riunisca la Romania, la Serbia e l'Ungheria; 7 aprile, le potenze garanti riconoscono l’elezione di Cuza; la Turchia e l’Austria la riconosceranno il 6 settembre 1859; 22 maggio, riunione a Focşani della Commissione Centrale per la realizzazione della legislazione comune dei Principati; settembre, la Turchia e l’Austro-Ungheria riconoscono la doppia elezione di Cuza. Il sultano firma un atto ufficiale con cui riconosce ufficialmente Cuza quale principe eletto in ciascuno dei due Principati
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