Critico, storico letterario. Dopo aver compiuto gli studi liceali a Braşov, segue corsi di filosofia e storia presso le università di Budapest, Jena, Vienna. Tornato in patria, si divide fra l’insegnamento della filosofia e il giornalismo, collaborando alle riviste Gazeta Transilvaniei [La Gazzetta di Transilvania], Tribuna [La Tribuna], Convorbiri literare [Conversazioni letterarie]. Dal 1893 al 1894 è direttore della Gazeta Bucovinei [La Gazzetta della Bucovina]. Nel 1919, è chiamato a insegnare Letteratura rumena alla Facoltà di Lettere dell’Università di Cluj. Come critico si adegua al modello imposto da Maiorescu e dal circolo di Junimea, ragion per cui, la severità del giudizio è accompagnata da uno stile ironico che depreca la mediocrità e l’assenza di valore letterario. Con il tempo, i suoi giudizi critici avranno come fondamento l’individuazione del contesto storico in cui l’artista o l’opera sono calati. In alcuni momenti il suo metodo critico anticipa la ricerca intorno al connubio fra storia evenemenziale e letteratura, aproccio che caratterizzerà il metodo critico calinesciano
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Petru Maior (Cernăuţi, 1893); Canoanele şi politica [I codici e la politica] (Sibiu, 1895); Despre Grigore Alexandrescu [Intorno a Grigore Alexandrescu] (Bucureşti, 1900)
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