Poeta, prosatore, pubblicista, drammaturgo. È considerato il più importante scrittore rumeno del XIX secolo, e consacrato, intorno alla prima guerra mondiale, dalla critica come “il poeta nazionale rumeno”, figura identitaria che continua a rappresentare ancora oggi per i posteri. Dopo una gioventù avventurosa (studi liceali interrotti, a Cernăuţi, sotto la guida del suo amato professore, Aron Pumnul, vagabondaggi attraverso la Transilvania e la Muntenia) il padre riesce a mandarlo a studiare a Vienna, dove, pur senza essere iscritto regolarmente ai corsi (1869-1872), svolge un’intensa attività di propaganda politica, nazionalista, nel quadro della Società degli Studenti “Giovane Romania” . Esordio assoluto con una poesia occasionale, La mormîntul lui Aron Pumnul [Sulla tomba di Aron Pumnul] (nell’opuscolo Laecremioarele învaeţaeceilor gimnasişti de’n Cerneauţi la mormîntul preaiubitului lor profesoriu Arune Pumnul [Le lacrime degli alunni del ginnasio di Cernăuţi sulla tomba del loro amatissimo professore Arun Pumnul], Cernăuţi, 1866), debutto sulla stampa in Familia [La Famiglia] (in questa occasione Iosif Vulcan cambia il suo nome in Eminescu, nome con cui firmerà da adesso in avanti), con la poesia De-aş avea [Se avessi] Le poesie inviate da Vienna a Convorbiri literare [Conversazioni letterarie] (Venere şi Madonă [Venere e Madonna], Mortua est!, Epigonii [Gli epigoni]) appaiono fra il 1870 e il 1871, inizia in tal modo la collaborazione del poeta con Junimea, con Titu Maiorescu e con la rivista del gruppo, allo stesso tempo si realizza la sua consacrazione da parte del grande critico letterario, che lo fa assurgere al ruolo di giovane scrittore rappresentativo del gruppo, della direzione nuova, del nuovo classicismo rumeno della fine del secolo. L’esistenza quotidiana di Eminescu continua ad essere precaria, nonostante l’aiuto degli amici. Pubblica assai poco nonostante scriva molto (la cassa con i manoscritti, donata da Maiorescu all’Accademia dopo la morte del poeta, svelerà uno scrittore di straordinaria, inquieta, modernità, sfruttata dalla critica letteraria del secolo successivo), e c’è da credere che costruisse la propria relazione con i lettori nella fredda consapevolezza della distanza che lo separava dal gusto dell’epoca (fatto visibile anche nella frequenza del tema del poeta incompreso o del genio “non nato nel suo tempo” – si veda il ciclo delle Scrisori [Epistole] Luceafărul [L’Astro], Icoană şi privaz [Icona e cornice], ecc.). Muore malato, in manicomio, estraniato da se stesso nella follia e dalla propria opera nel silenzio (riceve, nel 1883, il volume edito da Maiorescu, il solo volume pubblicato il poeta vivente, come un oggetto privo di senso). Le mutazioni introdotte da Eminescu nella lirica rumena chiudono il romanticismo, separandolo definitivamente dai modelli impegnati e messianici della generazione precedente, per ancorare la nuova letteratura alla modernità dell’avventura fallita del linguaggio e della costruzione ambigua di un soggetto creatore, presente e assente allo stesso tempo. All’apparenza, con la sua opera riscrive in modo più alto temi consacrati (l’eros cosmotico – Sara pe deal [Sera sul colle], la cosmologia – Scrisoarea I [Epistola I], la creazione dell’uomo geniale – Luceafărul [L’Astro], i cicli storici – Memento mori, l’alienazione e l’alterità – Gemenii [I Gemelli], l’esperienza iniziatica – Povestea magului călător în stele [Il racconto del mago che viaggia fra le stelle], ma il sovvertimento ironico dei rispettivi topoi è il bersaglio principale della poetica emineschiana, senza dubbio una delle voci più possenti della letteratura rumena di tutti i tempi. La prosa, pubblicata in gran parte postuma (Sărmanul Dionis [Il misero Dioniso], Geniu pustiu [Genio solitario], Cezara, Făt-frumos din lacrimă [Il Bel Principe della lacrima]), il teatro (Decebal [Decebalo], Mira) e la prodigiosa attività pubblicistica si inseriscono coerentemente in questa poetica postromantica che poggia su un asse portante tragico
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Poesii [Poesie], prefaţă de Titu Maiorescu (Bucureşti, 1883/84), Proză şi versuri [Prosa e versi] (Iaşi, 1890), Opere complete [Opere complete], I (Bucureşti, 1902), Poezii postume [Poesie postume] (Bucureşti, 1905), Scrieri politice şi literare [Scritti poetici e letterari] (Bucureşti, 1905), Poezii [Poesie] (Bucureştii, 1908), Proza literară [La prosa letteraria] (Bucureşti, 1908), Opere complete [Opere compelte] (Bucureşti, 1914)
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