Poeta e giornalista, rivoluzionario paşoptist, piů per la biografia che per l’opera letteraria, di scarso pregio artistico, incarna il prototipo dello scrittore romantico, impegnato, tenebroso-byroniano, ammalato di tisi ecc. Molto apprezzato dai contemporaneai (lanciato da I. Heliade Rădulescu, riscoperto da Al. Macedonski ecc.), prefigura talora l’immaginario poetico emineschiano, sebbene l’opera sia disomogenea, stridente, prosaica e prolissa. Esordisce su Curierul românesc [Il Corriere rumeno] (1844)
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