Prosatore, memorialista e traduttore. Studi in Lettere e Filosofia, abbandonati per quelli in Teologia (laurea all’Università di Bucarest, 1903), dottorato in teologia a Cernăuţi (1909), svolgerà il ruolo di difensore ecclesiastico (1909-1919). Sarà consacrato sacerdote solo nel 1922. Esordio assoluto con uno schizzo, Pe terasă [Sulla terrazza], in Adevărul ilustrat [La verità letteraria] (ottobre 1896), collabora ai più importanti periodici del primo decennio del XX secolo. Prosatore che fa propria la formula letteraria di un realismo passatista, che si configura intorno a un’etica ortodossa (i temi dominanti riguardano la repressione di una hybris, erotica o sociale, che poggia sull’effetto catartico che consegue la consumazione della passione solo nell’immaginario); le prose pubblicate fra il 1902 e il 1910 ne definiscono il profilo artistico: Moara lui Călifar [Il mulino di Călifar] (1902, in Literatură şi artă română [Letteratura e arte rumene]), Copca rădvanului [Il gancio del landò] (1907, Revista idealistă), De la noi la Cladova [Da noi a Cladova], În pădurea Cotoşmanei [Nella foresta di Cotoşmana], Gloria Constantini, Lîngă apa Vodislavei [Accanto al fiume di Vodislava] (nella rivista Flacăra [La Fiamma], del suo amico N. D. Cocea)
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