Poeta. Figlio di Ienăchiţă e di Elena Rizu, Alecu riceve un’educazione tradizionale che prevede la conoscenza del greco e del francese. Durante la guerra russo-turca, segue la famiglia prima a Braşov (1784) e successivamente in esilio a Nicopoli (1788) e a Rodi (1790). A differenza del padre, non si impegna nella vita politica, ricoprendo solo cariche minori nella conduzione del principato di Valacchia. Nel 1791 sposa Elena Dudescu, dall’unione nascerà il futuro poeta Iancu. La sua biografia è segnata dallo scandalo provocato dall’accusa di omicidio della zia Veneţiana Văcărescu. Imprigionato a Tulcea, il poeta muore in circostanze misteriose nel 1799. Riconosciuto come il poeta che meglio di altri esprime il passaggio dalla poesia “medievale” a quella moderna, Alecu ha indubbie doti di versificatore: la versatilità nel comporre versi, già ricordata dal fratello Nicolae, è riconosciuta come uno dei tratti peculiari del suo stile. Ciò che rimane della sua produzione, non molto ampia, comprende componimenti in rumeno e greco. Poeta esclusivamente amoroso, influenzato dalla piccola poesia francese del XVIII secolo, conosciuta se non direttamente certo per il tramite neo-greco, Alecu utilizza nei suoi versi l’intero arsenale stilistico-formale della poesia lirica petrarchista e neoanacreontica
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